06-04-2014
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PISA: CELLE INVASE DAI TOPI, IN TRE TENTANO IL SUICIDIO
Un articolo su "LA NAZIONE" - edizione di Pisa - riporta la denuncia di un medico legale
 


LA NAZIONE – edizione di Pisa – 10.02.2009
Mobilitazione al Don Bosco per 19 detenuti del blocco ‘Terra A’ in pieno degrado
Celle invase dai topi: in tre tentano il suicidio
di PAOLA ZERBONI

TRE TENTATI suicidi sventati in extremis negli ultimi 25 giorni nel cosiddetto reparto «Terra A» del carcere Don Bosco, e 19 detenuti stivati costretti per quattro lunghi giorni a dividere con i ratti le dieci cellette del reparto «Terra A», invase di acqua per l’esplosione di alcune tubature sotterranee collegate con le fognature. Uno scenario infernale quello a cui si è trovata di fronte, una settimana fa, la dottoressa Maria Antonietta Paolini, medico legale, uno dei sanitari che per conto dell’Asl presta la propria assistenza anche per i detenuti del carcere di Pisa. E’ stata proprio lei, dopo aver preso visione dello stato di degrado in cui versavano le celle del blocco «Terra A» — peraltro segnalato a più riprese anche dagli agenti della polizia penitenziaria — a prendere carta e penna per sporgere denuncia al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di Firenze. «Le dieci piccole celle in cui erano stati destinati questi 19 detenuti, la maggioranza dei quali extracomunitari — spiega la dottoressa Paolini — erano in condizioni di estremo degrado. Si sente spesso parlare delle pessime condizioni delle carceri nel Sud America e nei Paesi del Terzo Mondo, ma è assurdo che scenari simili si vedano anche in un istituto penitenziario di piccole dimensioni qual è quello di Pisa. Non era tollerabile e così ho fatto denuncia. Non penso di aver fatto niente di straordinario, ho fatto solo il mio dovere di medico». E l’indomani, ricevuta la denuncia, il dirigente sanitario del carcere, dottor Francesco Ceraudo, ha ordinato l’immediata chiusura del reparto e il trasferimento dei 19 detenuti nella prigione ospedale dell’istituto.

«ANCHE QUESTO cameroncino — spiega la dottoressa —, è stato progettato per ospitare sei detenuti con gravi patologie e la capienza massima è di otto detenuti, quindi anche quella non è una sistemazione ottimane». L’emergenza ha infatti costretto la direzione del carcere a rinchiudere i detenuti sfollati, dove sono stati montati 19 letti a castello: un solo bagno, un unico lavandino. «Dopo la mia denuncia, l’ala del reparto ‘‘Terra A’’ interessata dalle infiltrazioni d’acqua e dall’invasione di ratti, è stata chiusa e mi risulta che siano già iniziati i lavori di ristrutturazione. I disagi ci sono ed è inutile nasconderli. Noi ci troviamo a lavorare in queste condizioni».