06-04-2014
GUIDA AI DIRITTI ED AI DOVERI DEI DETENUTI SECONDA EDIZIONE: Nella sezione UTILITA' del sito è disponibile la seconda...
 
La relazione del Osservatorio Carcere- Inaugurazione anno giudiziario dei Penalisti Italiani
La relazione annuale del Osservatorio Carcere- Unione Vamere Penali Italiane
 
UNIONE DELLE CAMERE PENALI ITALIANE OSSERVATORIO CARCERE INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO DEI PENALISTI ITALIANI CHI GOVERNA LA GIUSTIZIA ? VERONA 13 febbraio 2016 “OSSERVATORIO CARCERE” relazione sull’attività Ad un anno dall’ Inaugurazione dell’Anno Giudiziario, tenutasi a Palermo, e dopo il Congresso di Cagliari, l’ “Osservatorio Carcere” , il cui direttivo è in carica dal dicembre 2014 , pone all’attenzione dei Colleghi l’attività svolta al fine di condividere, anche in questa sede, il lavoro e sollecitare contributi e suggerimenti. Obiettivo principale resta quello di contrastare le “ansie sociali” che invocano un sistema repressivo incentrato sul paradigma della pena detentiva. ​Una vera e propria attività di “rieducazione”, non quella prevista dall’art. 27 della Costituzione per i condannati, ma un’attività svolta nei confronti dei cittadini liberi che possa far condividere principi base di civiltà giuridica. Dopo il richiamo della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, vi è stata una maggiore attenzione politica alla drammatica situazione delle carceri. Impegno che non sempre ha condotto a risultati concreti. Gli “Stati Generali dell’Esecuzione Penale”, voluti dal Ministro della Giustizia, hanno rappresentato una grande occasione di confronto tra gli “addetti ai lavori” e l’Unione Camere Penali, invitata a partecipare, ha dato il suo contributo. Suoi iscritti erano presenti ai 18 Tavoli tematici . Le relazioni di ciascun Tavolo sono state, da pochi giorni, pubblicate sul sito del Ministero e, a breve, il Comitato Scientifico renderà noto il documento di sintesi. Finalmente è stato nominato il “Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute e private della libertà personale”, che dovrà, tra l’altro, vigilare affinché la custodia dei detenuti e dei soggetti sottoposti ad altre forme di limitazione della libertà personale sia attuata in conformità alle norme e ai principi stabiliti dalla Costituzione, dalle convenzioni internazionali, dalle leggi dello Stato e dai regolamenti. Sarà un importante interlocutore per l’Osservatorio. Molto resta da fare e quello che è stato fatto può e deve essere migliorato. Certamente è stata proposta una visione diversa del carcere, che però attende risultati concreti e non annunci che, spesso, non corrispondono alla realtà. L’attività dell’ “Osservatorio” si presenta, pertanto, complessa e articolata. Fondamentale è stata, e sarà, la collaborazione delle singole Camere Penali territoriali, con i loro Referenti. La presenza su tutto il territorio nazionale ha consentito l’accertamento di problematiche locali e l’impulso per un lavoro efficiente, dinamico e produttivo . 1. LE VISITE AGLI ISTITUTI, AGLI OPG, ALLE REMS, AI CIE L’ACCORDO CON L’ “OSSERVATORIO GIOVANI” LE RIPRESE VIDEO LA REALTA’ CHE CONTRASTA CON GLI ANNUNCI DEL D.A.P. ​L'Osservatorio ha proseguito nell'attività di monitoraggio sui luoghi di detenzione visitando molti istituti e sottoponendo un articolato questionario alle Direzioni. ​E’ stato sottoscritto un protocollo con l “Osservatorio Giovani” , affinché alle visite partecipino, oltre ai Referenti locali, anche due/tre giovani colleghi iscritti alla Camera Penale del luogo dove è situato l’istituto. ​Le visite sono state filmate da “Camere Penali TV” . ​Le relazioni e i video sono disponibili sul sito dell’Unione – www.camerepenali.it - e costituiscono un importante documento che fotografa la reale situazione, spesso in contrasto con le notizie che giungono dal Ministero della Giustizia. Con una nota del 10 febbraio u.s., riportata dalle Agenzie di Stampa, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha affermato che “con i miglioramenti apportati nell’ultimo anno, il 95% dei detenuti è in e trascorre tra le 8 e le 10 ore in spazi comuni, fuori dalle camere di pernottamento, impegnati in attività trattamentali e di sostegno. La custodia aperta progressivamente si sta estendendo anche ai detenuti dell’alta sicurezza. Se l’Italia calcolasse i numeri di posti detentivi regolamentari disponibili in maniera conforme agli indici medi internazionali, fruirebbe di un numero di posti regolamentari superiore al numero di detenuti presenti”. (Adnkronos) Nel corso delle sue visite, l’ “Osservatorio” ha riscontrato una situazione in gran parte diversa. Contestiamo, pertanto, la percentuale del 95%. Inoltre, nella maggior parte delle strutture dove è applicata la “custodia aperta”, i detenuti sono abbandonati a se stessi e nel migliore dei casi possono andare lungo il corridoio dove si aprono le celle o in un’altra stanza detta della “socialità”, dove al massimo c’è un bigliardino e si possono mettere ad asciugare i panni su stendini di fortuna. Dunque tracce rarissime di “attività trattamentali e di sostegno”. In questo anno , l’ Osservatorio ha visitato 15 strutture: la Casa Circondariale di Catania – Piazza Lanza, la Casa Circondariale di Cremona, la Casa Circondariale Mario Gozzini di Firenze,la Casa Circondariale di Sollicciano di Firenze, la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia, la Casa Circondariale di Pescara, l’Istituto Pagliarelli di Palermo,la Casa Circondariale “Bassone” di Comola Casa Circondariale “Sant’Anna” di Modena la Casa Circondariale di Bellizzi Irpino la Casa Circondariale di Palmi l'O.p.g. di Montelupo Fiorentino, l’O.p.g. di Napoli, la Rems di Castiglione delle Stiviere, il C.i.e. di Roma Ponte Galeria. Componenti il direttivo dell’ Osservatorio si sono recati anche alcuni istituti di pena europei, su iniziativa degli Stati Generali dell’Esecuzione Penale. PROSSIME VISITE PROGRAMMATE: Casa Circondariale di Bergamo – 26 febbraio 2016 Casa Circondariale di Napoli – Poggioreale – data da definire Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli – data da definire ​Con soddisfazione, l’ Osservatorio ricorda la tempestiva visita all'istituto Gozzini, voluta dalla Camera Penale di Firenze e il successivo documento diffuso immediatamente dopo. L'Osservatorio, unitamente alla CP fiorentina, ha contribuito ad evitare la trasformazione in Rems del Gozzini, ricevendo il ringraziamento ufficiale della direttrice. Ciò ha impedito il trasferimento dei detenuti da una delle pochissime strutture dove effettivamente viene svolto il trattamento individualizzato, ad altre. Circostanza che avrebbe interrotto il percorso rieducativo. 2. LA MANIFESTAZIONE PER L’APPLICAZIONE DELL’ART. 275 BIS C.P.P. La compilazione del questionario sui "braccialetti elettronici" , ottenuta grazie al contributo dei Referenti delle Camere Penali territoriali, ha consentito di denunciare la "giurisprudenza creativa" in materia, laddove in mancanza del dispositivo, ogni Giudice adotta provvedimenti diversi, con prevalenza di quelli che lasciano in carcere l'interessato. La denuncia dell' Osservatorio - come pubblicato sul quotidiano "IL SOLE 24 ORE" - ha sollevato il problema e la Corte di Cassazione, in contrasto con precedenti provvedimenti, ha ritenuto che in mancanza del braccialetto il detenuto va comunque messo agli arresti domiciliari, in quanto una carenza dello Stato non deve danneggiarlo. L’iniziativa dell’ “Osservatorio” promossa al Congresso di Cagliari – il braccialetto al polso degli Avvocati, con la scritta “+ braccialetti – carcere” – è stata, su proposta della Camera Penale di Firenze, diffusa a livello nazionale il 30 novembre scorso, con manifestazioni in tutte le Camere Penali territoriali. Il successo mediatico ha consentito di sollevare nuovamente il problema della carenza dei dispositivi di controllo e il Ministero della Giustizia ha avanzato formale richiesta al Ministero dell’Interno, affinché provveda ad un appalto europeo per ulteriori e, ci auguriamo, più tecnologici “braccialetti” 3. GLI STATI GENERALI DELL’ESECUZIONE PENALE. LA PARTECIPAZIONE DELL’ U.C.P.I. Nell’incontro del 22 gennaio 2015 tra il Ministro della Giustizia Orlando, il Presidente dell’U.C.P.I. Beniamino Migliucci e il Responsabile dell’ “Osservatorio Carcere” Riccardo Polidoro, il Ministro ha invitato l’Unione Camere Penali a partecipare ai lavori preparatori e alle attività degli “Stati Generali sul carcere”. L’ “Osservatorio” ha dato il suo contributo, sia con note scritte del Responsabile, sia con la partecipazione di quest’ultimo, come relatore, al Convegno che si è tenuto all’Università Sapienza di Roma, organizzato dal Prof. Glauco Giostra con la partecipazione del Ministro Orlando, che ha annunciato ufficialmente l’iniziativa. Il Presidente Migliucci e l’Avv. Polidoro sono poi intervenuti il 19 maggio u.s. alla cerimonia di apertura degli Stati Generali, che si è tenuta presso l’ Istituto di Milano -Bollate. Il Responsabile dell’Osservatorio ha coordinato uno dei 18 tavoli di lavoro, che vedono impegnati gli esperti del settore, per definire un nuovo modello di esecuzione penale e una migliore fisionomia del carcere , più dignitosa per chi lavora e per chi vi è ristretto. Rappresentanti dell’Unione sono stati presenti in tutti i Tavoli . I lavori sono pubblicati, da alcuni giorni, sul Sito del Ministero della Giustizia e sono all’attenzione del Comitato Scientifico presieduto dal Prof. Glauco Giostra. 4. LA CORRETTA INFORMAZIONE SUI TEMI DEL CARCERE IL PROGETTO “VALE LA PENA. LA PENA VALE” L’ “Osservatorio” ha avvertito come non ulteriormente differibile un’azione di intervento per la corretta informazione dei cittadini sui temi inerenti il carcere, partendo dalla legalità della pena. Tale azione è diretta a risvegliare le coscienze da una lunga fase involutiva causata da un consolidato filone giornalistico giustizialista e forcaiolo, non attento alla dignità di chi è indagato e, ancor peggio, di chi è detenuto. Il concetto che deve essere recepito dai cittadini è quello che “certezza della pena” è un principio che non riguarda solo l’aspetto quantitativo (i giorni da scontare), ma anche qualitativo (il trattamento, il lavoro, il trattamento sanitario, la socialità e quant’altro previsto dalla Legge). La pena, se eseguita secondo i principi costituzionali, nel rispetto dei diritti di ogni singolo uomo, genera effetti virtuosi, oltre che sotto l’aspetto della dignità preservata, nella tutela di chi è detenuto, anche sotto il profilo utilitaristico, producendo l’effettivo recupero alla società di chi con questa ha infranto il patto, con l’interruzione del fenomeno della recidiva e con i conseguenti effetti benefici nei riguardi di tutti i consociati. La sfida è soprattutto culturale. E’ nato così il progetto “Vale la pena. La pena vale”. Un primo incontro si è tenuto il 22 gennaio 2015, presso il Ministero della Giustizia, tra il Ministro, il Presidente dell’U.C.P.I. Beniamino Migliucci e il Responsabile dell’ “Osservatorio Carcere”, Riccardo Polidoro, il Ministro ha assicurato il coinvolgimento del suo Ufficio, condividendo contenuti e finalità del progetto. Altre riunioni hanno visto la partecipazione del Vice-capo di Gabinetto, dell’addetto stampa del Ministro, del Responsabile dell’Osservatorio Carcere e della giornalista Silvia Zingaropoli, che sta curando nel dettaglio il progetto. L’iniziativa prevede un bando di idee per una campagna di comunicazione indirizzato a giovani creativi (under 35), per TV – Radio – Carta Stampata – Internet. La successiva messa in onda e pubblicazione della campagna d’informazione vincitrice. Un messaggio che sia capace di evocare le due facce di una pesante medaglia. Laddove è, infatti, urgente che si comprenda quanto sia ingiusto detenere delle persone in condizioni “inumane e degradanti”, è altrettanto urgente che i cittadini comprendano quante opportunità per il singolo detenuto e per l’intera società possano scaturire dall’esecuzione di una pena che, se compiuta offrendo ai detenuti sincere e concrete opportunità di reinserimento, consentirebbe alla società di riguadagnare molto più di quanto essa abbia investito perché ciò avvenga. Altra determinazione è stata quella di promuovere iniziative su tutto il territorio nazionale che portino la società civile a conoscere il mondo carcerario ed a confrontarsi con esso, organizzando eventi che vedano il diretto coinvolgimento, non solo degli addetti ai lavori, ma di quei cittadini che, altrimenti, non avrebbero la percezione del problema sociale costituito dalla condizione dei detenuti delle carceri del nostro Paese. Un’ operazione del genere potrebbe far sì che la politica, da sempre timida sull’argomento carcerario, sia irrorata da nuova linfa, che le dia il coraggio di operare le giuste ed urgenti scelte legislative. 5. IL SOSTEGNO ALLA L. 81/2014 SULLA CHIUSURA DEGLI OPG. CONTROLLO SULLE REMS Il percorso di riforma culminato nella l. 81/2014, che ha sancito la chiusura degli O.p.g., ha rappresentato un momento di grande mobilitazione sociale nel quale l'UCPI si è attivamente impegnata fin dall'inizio. Occorreva anzitutto che la scadenza del 31 marzo 2015, data di chiusura definitiva degli O.p.g., non si traducesse nell'ennesima proroga, al contempo sollecitando le Regioni e le relative aziende sanitarie ad attivarsi finalmente non solo per l'individuazione e l'allestimento delle REMS destinate ad ospitare gli internati “non dimissibili”, ma anche per rendere possibile la dimissione e la “presa in carico” da parte della Psichiatria Territoriale di tutti gli altri. Ed è noto che questo percorso incontrava ed incontra tuttora non poche resistenze, non solo da parte di chi, come sempre, si dimostra pronto a cavalcare presso l'opinione pubblica il permanente allarme “sicurezza”, ma anche degli operatori, chiamati all'assunzione di ruoli e di responsabilità inedite, spesso senza un'adeguata direzione e programmazione. L'Osservatorio Carcere ha seguito quotidianamente l'evolversi degli eventi e si è fatto promotore di plurimi interventi pubblici. In questa prospettiva è stata programmata, anzitutto, la visita all'O.p.g. di Montelupo Fiorentino il 16 marzo 2015, a distanza di 15 giorni dalla prevista chiusura, che ha messo in luce il fatto che l'Istituto non sembrava prossimo alla dismissione ed anzi non aveva ricevuto ancora alcuna direttiva in merito, situazione che è stata pubblicamente denunciata con un comunicato stampa del 23 marzo 2015, con un intervento pubblico su “Il Garantista” del giorno successivo ed anche attraverso un reportage della visita, con apposite interviste, realizzato da Camere Penali TV. Ulteriore comunicato stampa, seguito da un nuovo articolo su “Il Garantista”, pochi giorni dopo (il 4 ed il 7 aprile 2015), a scadenza ormai maturata, sono serviti a richiamare l'attenzione nuovamente sull'argomento, traendo spunto dalle notizie che pervenivano dalle varie regioni, per stigmatizzare l'inerzia di alcune e le incongrue iniziative di altre (Lombardia e Toscana, in particolare), invocando la nomina di un commissario governativo, come previsto dalla legge. Inoltre, poiché il Consiglio regionale toscano aveva reso nota l'intenzione di trasferire alla Casa Circondariale Gozzini, previa parziale riconversione in REMS, gli internati toscani dell'O.p.g. di Montelupo Fiorentino, veniva programmata ed eseguita, nel giro di pochi giorni (15 aprile), la visita dell'Istituto fiorentino, seguita da apposita conferenza stampa volta a denunciare la “duplice follia” di tale prospettiva, incongrua destinazione per gli internati, dimessi dall'O.p.g. per essere destinati ad un carcere, rischiava di compromettere la stessa sopravvivenza di un Istituto, il Gozzini, che rappresenta un modello di detenzione dignitosa e vivibile, compromettendo i percorsi di risocializzazione dei detenuti interessati. Anche in questo caso, è stato realizzato un servizio filmato in collaborazione con Camere Penali TV (“Salvate il Gozzini”), con il reportage della visita e le pertinenti interviste a commento. Grazie al nostro impegno, che si è inserito nella cornice di una estesa mobilitazione sociale, la Regione Toscana ha riconsiderato la propria decisione, optando per un'altra soluzione più adeguata. Nel solco della medesima campagna di sensibilizzazione sull'argomento, si iscrivono anche gli interventi dell'Osservatorio a pubblici convegni, come quello svoltosi a Firenze il 25 maggio 2015, su iniziativa della locale Camera Penale. L'Osservatorio ha inoltre aderito e partecipato direttamente all'VIII Forum Nazionale Salute Mentale, svoltosi a Pistoia nei giorni 4, 5 e 6 giugno 2015, nel corso del quale si è svolta una pubblica assemblea sul tema della chiusura degli O.p.g., con l'intervento di operatori, non solo giuridici, provenienti da tutta Italia. Da ultimo (ma non in ordine di importanza) va segnalata la pubblica adesione dell'UCPI (con comunicato stampa in data 26 maggio 2015) all'appello lanciato da StopOpg, il comitato di coordinamento della campagna di sostegno alla riforma in atto, appello tuttora attuale, al quale invitiamo ad aderire individualmente tutti gli iscritti alle Camere Penali. I programmi futuri prevedono il controllo della situazione negli O.P.G. e la visita alle REMS che si vanno istituendo sul territorio nazionale. Già effettuata quella a Castiglione delle Stiviere, oggetto di un'inopinata conversione che assomiglia molto ad un semplice cambio di etichetta. 6. LE PROBLEMATICHE RELATIVE AI MIGRANTI L’ “Osservatorio” ha formato un gruppo di lavoro per studiare il fenomeno dei migranti, con particolare riguardo alle condizioni in cui sono tenuti, quando raggiungono il nostro Paese. Visitato il CIE di Roma Ponte Galeria , la relazione e il video sono disponibili sul sito dell’Unione www.camerepenali.it . 7. LE INDAGINI CONOSCITIVE LA REALTA’ SVELATA DALLE CAMERE PENALI. Sui seguernti temi: a) REGIME SPECIALE DI DETENZIONE DI CUI ALL’ART. 41 BIS O.P.; b) RECLAMO GIURISDIZIONALE DI CUI ALL’ART. 35 BIS O.P.; c) RIMEDI RISARCITORI DI CUI ALL’ART. 35 TER O.P.; d) APPLICAZIONE DELL’ART. 275 BIS C.P.P.; e) TRIBUNALI DI SORVEGLIANZA l’Osservatorio ha coinvolto i Referenti locali nella raccolta di dati.. A quelli già affrontati (b,c,d,e) , in questi giorni, su proposta e in collaborazione con la Camera Penale di Roma, si è aggiunta l’indagine sul regime speciale di detenzione. E’ stata inviata una lettera al Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e ai direttori degli istituti, dove vi sono persone detenute ai sensi dell’art. 41 bis dell’Ordinamento Penitenziario, con allegato un questionario da sottoporre ai detenuti sulle condizioni di vita all’interno del carcere. Una commissione formata da due componenti il direttivo dell’Osservatorio Carcere e due componenti la Commissione Carcere della Camera Penale di Roma, esaminerà le risposte. Entro il prossimo mese di marzo, saranno riproposte le indagini già effettuate e se ne avvieranno nuove, anche su sollecitazione dei Referenti delle Camere Penali territoriali. Le indagini conoscitive si sono rilevate di grandissima importanza, grazie alla fitta rete territoriale di cui può disporre l’Unione. Immediatamente sarà riproposta quella sull’art. 35 bis e ter dell’Ordinamento Penitenziario. Il D.A.P. in una nota del 10 febbraio u.s. , riportata dalle Agenzie di Stampa, ha affermato che: “i risarcimenti agli ex detenuti che si sono appellati alla CEDU per trattamento disumano e degradante sono risalenti nel tempo, quando effettivamente sussisteva il problema del sovraffollamento ormai definitivamente superato. Per quanto riguarda le cause promosse da ex detenuti per periodi detentivi passati, dai dati i possesso del Dipartimento si evince che dei 1617 ricorsi presentati, non risultano ancora esaminati dalla magistratura ordinaria 1276 ricorsi, solo 126 sono stati accolti, mentre 215 sono stati rigettati o comunque non accolti per motivi procedurali” (Adkronos). Il sovraffollamento è certamente diminuito, ma affatto superato ed i problemi sollevati dalla CEDU - spazio, luminosità, mobilità, trattamento - permangono in moltissime strutture. 8. MAI PIU’ BAMBINI IN CARCERE L’ Osservatorio, dopo le visite alle Case Circondariali di Como ed Avellino, dove ha dovuto constatare la presenza di madri detenute con i loro bambini, in condizioni del tutto inadeguate all’età dei piccoli, ha scritto al Ministro della Giustizia e al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ricordando l’impegno del Ministro di arrivare, entro la fine del 2015, a “quota zero” bambini in carcere, definendo tale situazione “una vergogna da superare”. Alcuni giorni fa, la risposta del Direttore Generale Detenuti e Trattamento dell’Amministrazione Penitenziaria, che ha rilevato che per alcune detenute-madri la detenzione è motivata dalla posizione giuridica e che, per quanto riguarda Como, il provveditorato della Lombardia sta cercando a Milano una sede più idonea e capiente dell’ ICAM attuale, mentre per Avellino, entro maggio 2016, è prevista la conclusione dei lavori per la realizzazione di un nuovo ICAM a Lauro (Av). L’ “Osservatorio” proporrà nei prossimi mesi iniziative per sollecitare ulteriormente la fine di questa detenzione disumana. 9. DOCUMENTI, ARTICOLI ,COMUNICATI STAMPA, CONVEGNI L’ “Osservatorio”, grazie anche alle segnalazioni dei Referenti Territoriali, è intervenuto con tempestivi documenti e comunicati stampa su quanto andava pubblicamente denunciato . Numerose sono state le pubblicazioni dei componenti il Direttivo sulla stampa nazionale. L’ “Osservatorio” ha partecipato a Convegni, Incontri e Confronti sulle problematiche relative alla detenzione. Tra i temi affrontati a) La chiusura degli O.P.G. senza ulteriori proroghe; b) La situazione degli O.P.G. dopo il 31 marzo 2015; c) Gli ingiustificati ritardi nell’istituire il delitto di tortura; d) La raccapricciante presenza dei bambini in carcere; e) La censura del metodo di comunicazione sulla pena; f) Gli Stati Generali dell’esecuzione penale 10. QUANTO ALTRO RESTA DA FARE Questo primo anno di lavoro è stato impegnativo, come lo sarà il prossimo del nostro mandato. Ma l’Unione Camere Penali ha una risorsa importantissima e unica, il radicamento su tutto il territorio nazionale. Ringraziamo, pertanto, i Referenti Territoriali che hanno collaborato e invitiamo tutti a una concreta partecipazione che, ove lo si riterrà, potrà essere anche propositiva. Verona, 13 febbraio 2016 RICCARDO POLIDORO, SIMONE BERGAMINI, GIANLUIGI BEZZI , FABIO BOGNANNI, FILIPPO CASTELLANETA, GIUSEPPE CHERUBINO ROBERTA GIANNINI, DAVIDE MOSSO, NINFA RENZINI,CINZIA SIMONETTI GABRIELE TERRANOVA, RENATO VIGNA, FRANCO VILLA